Attività cerebrale predice chi diventerà amico
Uno studio innovativo sui legami sociali
Recenti ricerche condotte presso l’Università di Harvard dimostrano che le persone con pattern di attività cerebrale simili durante la visione di contenuti video hanno maggiori probabilità di diventare amici. I risultati, pubblicati su New Scientist, offrono nuove prospettive sulla natura delle relazioni sociali e sul ruolo del cervello nella formazione dei legami.
Metodologia
Il team ha reclutato 44 studenti universitari residenti nella stessa struttura collegiale. Ogni partecipante è stato sottoposto a risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre guardava una serie di brevi video, tra cui comici, documentari e dibattiti pubblici. Parallelamente, è stato ricostruito il loro network sociale: gli studenti hanno indicato i propri amici all’interno dello stesso campus.
Risultati
L’analisi delle risposte neurali ha evidenziato una correlazione significativa tra coppie di amici, in particolare in aree cerebrali legate alle emozioni, all’attenzione e al riconoscimento sociale. I principali risultati includono:
- Una correlazione neurale più elevata tra amici diretti rispetto a conoscenti di secondo e terzo grado.
- Un modello di similarità che si attenua progressivamente oltre i tre gradi di separazione.
- Un algoritmo di machine learning in grado di prevedere con buona accuratezza la probabilità di amicizia sulla base dei dati fMRI.
Implicazioni e prospettive future
Questa scoperta apre scenari interessanti nell’ambito delle neuroscienze sociali e della psicologia. Comprendere i meccanismi neuronali alla base della scelta degli amici può supportare lo sviluppo di interventi per migliorare l’integrazione sociale e il benessere psico-emotivo. Studi futuri potrebbero esplorare popolazioni differenti e contesti culturali variegati per confermare l’universalità del fenomeno.
In sintesi, l’attività cerebrale non solo riflette come percepiamo il mondo, ma può anche anticipare chi incontreremo e con chi instaureremo un legame duraturo.